The Brutalist

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László Tóth, architetto ebreo ungherese sopravvissuto a Buchenwald, emigra negli Stati Uniti nel dopoguerra con il sogno di ricostruire la propria vita e dare forma a un’architettura nuova, nata dalle rovine della memoria. Separato dalla moglie Erzsébet e dalla nipote, rimaste in Europa, si rifugia a Filadelfia dal cugino Attila, ma il loro rapporto si incrina presto, lasciando László in povertà e senza prospettive. Tra lavori umili e una crescente dipendenza, l’uomo trova una possibilità di riscatto quando viene contattato da Harrison Lee Van Beuren, magnate visionario che gli propone di progettare un monumento destinato a ridefinire il paesaggio americano. Quell’incarico diventa il punto di svolta di un’esistenza segnata da perdita, ambizione e conflitto tra integrità e compromesso. Curiosità: presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, ha ricevuto il Leone d’argento per la regia. Girato in VistaVision, il film è stato definito “monumentale” per la sua struttura narrativa e visiva.