In nome della legge

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Guido Schiavi, giovane magistrato di Palermo, viene inviato in un remoto paese siciliano per assumere il ruolo di pretore. Determinato a far rispettare la legge, si scontra con un ambiente ostile, dominato dall'omertà e dal potere del barone Lo Vasto, proprietario della solfatara locale. Mentre cerca di instaurare un senso di giustizia, si trova faccia a faccia con la mafia, rappresentata dal massaro Turi Passalacqua e dai suoi uomini. Solo contro tutti, con il sostegno del maresciallo Grifò e del giovane Paolino, Schiavi affronta minacce e intimidazioni, cercando di insegnare alla comunità il valore della legalità. Curiosità: Il film, tratto dal romanzo Piccola pretura di Giuseppe Guido Lo Schiavo, è considerato il primo del cinema italiano a parlare esplicitamente di mafia nel dopoguerra. Ha vinto tre Nastri d'Argento, tra cui uno speciale per la regia di Pietro Germi.