Il tempo che ci rimane

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Attraverso una narrazione frammentata e semi-autobiografica, un uomo riflette sugli eventi cruciali che hanno segnato la vita della sua famiglia e la storia della Palestina, dal 1948 ai giorni nostri. Scene di vita quotidiana e momenti di resistenza si intrecciano, illuminati dal peculiare equilibrio tra il dramma e l'umorismo che permea le vicende personali e politiche. L'osservazione distaccata e malinconica del protagonista guida lo spettatore in un viaggio che esplora l'identità, l'appartenenza e la resilienza di fronte alle difficoltà. Curiosità: Presentato in concorso al Festival di Cannes del 2009, il film si distingue per lo stile ironico e contemplativo di Elia Suleiman, spesso paragonato al genio di Jacques Tati e Buster Keaton.