Il gioco del mondo


L’intervista si sviluppa attraverso il lancio dei dadi per stabilire un percorso narrativo apparentemente casuale (l’azzardo della vita), dentro il quale l'ospite è stimolato a raccontarsi, rivelando aspetti non sempre sondati della propria personalità. C’è una pedina, c’è un piano di gioco, le cui caselle rappresentano le stazioni della vita (dalle amicizie, ai sogni, agli amori, ai vicoli ciechi), tra le quali l’ospite si muove per creare un percorso anche sorprendente, poiché il dado può portarlo dove non necessariamente egli vorrebbe andare. Non si vince o si perde, ma si gioca con sé stessi davanti al pubblico. Per i telespettatori vi è la curiosità di seguire il percorso dell’ospite, ma anche la tentazione di immedesimarsi e di immaginare le proprie risposte.

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