Cosa c’è dentro la pennetta USB che Luciano Moggi ha consegnato nelle mani di Andrea Agnelli durante l’Assemblea degli azionisti della Juventus del gennaio scorso? Report ha ottenuto il contenuto di quella pennetta, il totale delle 170mila intercettazioni, molte rimaste inedite, registrate durante l’inchiesta “offside”, che 17 anni fa diede vita allo scandalo di Calciopoli.Tutti gli arbitri coinvolti, tranne uno, sono stati assolti, così come la quasi totalità dei dirigenti sportivi rinviati a giudizio. Per quelli non assolti, come Luciano Moggi, il potente direttore sportivo della Juventus condannato in appello per associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva, è intervenuta la prescrizione. Per la prima volta Report raccoglie le testimonianze e le rivelazioni dei protagonisti di quella vicenda: lo stesso Moggi, l’allora presidente della Federcalcio Franco Carraro, il designatore degli arbitri Paolo Bergamo, l’allora presidente della Lega Calcio Massimo Cellino, l’allenatore della Nazionale Campione del Mondo Marcello Lippi. Interviste che ricostruiscono un quadro del tutto inedito su quali furono le forze che si misero in moto per scardinare quel sistema di potere, accompagnate ad atti giudiziari ancora inediti che offrono la prova delle attività di spionaggio condotte da altri club nei confronti dei dirigenti della Juventus, oltre che di alcuni arbitri. Alle spalle una battaglia di potere tra i grandi padroni del calcio, da Silvio Berlusconi a Massimo Moratti, dalla famiglia Agnelli a Franco Sensi, dai fratelli Della Valle alle banche che avevano messo un piede nel calcio italiano. L'EREDITIERA SVIZZERA:A Torino è in corso il processo che potrebbe cambiare le sorti di una delle famiglie più importanti del capitalismo europeo: gli Agnelli. A Torino è in corso il processo che potrebbe cambiare le sorti di una delle famiglie più importanti del capitalismo europeo: gli Agnelli. La contesa è sul testamento della principessa Marella Caracciolo, moglie dell'Avvocato Gianni Agnelli. Davanti ai giudici sono contrapposti la figlia di Gianni e Marella, Margherita, contro i figli Ginevra, Lapo e John Elkann. Margherita Agnelli sostiene che i testamenti svizzeri siano falsi e che il patto successorio da lei firmato a Ginevra nel 2004, con cui accettava 1,2 miliardi di euro di patrimonio paterno rinunciando all'eredità della madre, sia da invalidare. Il motivo: la residenza in Svizzera della madre era fittizia. Non è solo una questione di soldi. In ballo ci sono le quote della Dicembre, la holding della Famiglia Agnelli, che controlla Exor, Stellantis, Ferrari, Iveco, Cnh, la Juventus, i quotidiani Repubblica e La Stampa: un patrimonio di 25,5 miliardi di euro e i destini di migliaia di lavoratori. Quella davanti ai giudici di Torino non è però solo una vicenda privata: nelle casse dello Stato potrebbero rientrare decine di milioni di euro di imposte non pagate. Attraverso interviste esclusive e documenti inediti, Report è in grado di ricostruire la storia del patrimonio, della residenza e del testamento svizzero della principessa Caracciolo. L'OCCHIO DI RIGUARDO: L’Ospedale Oftalmico di Roma è il più antico e importante nosocomio italiano interamente specializzato nella cura dell’occhio. Un’istituzione con quasi un secolo di storia che cura migliaia di pazienti ogni anno, persone che accedono all’ospedale attraverso il pronto soccorso, negli ambulatori o seguendo la strada delle liste d’attesa per poi essere operate. Una grande struttura con enormi inefficienze: solo nei primi mesi del 2022 oltre mille persone hanno abbandonato il pronto soccorso, mentre le sale operatorie sono state utilizzate per 1.080 ore su 1.951 disponibili. Ma oltre le inefficienze e la burocrazia, Report svela una profonda manipolazione delle liste d’attesa e un sistema di vasi comunicanti tra l’attività pubblica e quella privata, dove diversi medici indirizzano i pazienti dell’ospedale nei loro studi privati e allo stesso tempo favoriscono l’ingresso in ospedale dei pazienti che passano per gli studi, permettendogli di superare il tappo delle liste d’attesa. Un sistema così diffuso che – come rivela un’analisi interna che Report ha potuto leggere in esclusiva – almeno il 20% delle chiamate per i ricoveri viene condotto non dai telefoni dell’ospedale, ma da numeri esterni. Dati allarmanti che hanno portato la procura di Roma ad aprire un’indagine proprio sulla gestione delle liste d’attesa del nosocomio. IL PANDEMONIO: Ad aprile di tre anni fa eravamo in pieno lockdown. File di centinaia di persone per entrare nei supermercati, bare sui camion, terapie intensive stipate, il Papa in preghiera solitaria a piazza San Pietro, le serenate sui balconi alle 6 di sera, i bambini davanti a uno schermo mentre le scuole erano chiuse. Un ricordo drammatico, che però porta con sé una domanda: è stata una catastrofe imprevedibile oppure abbiamo agevolato il Covid-19 nella sua avanzata? La stessa domanda ha portato la procura di Bergamo a indagare sui primi mesi di gestione pandemica. Dalle carte dell’inchiesta emerge una classe dirigente della nostra sanità disattenta, che in qualche caso dubita che il Covid sia poi così pericoloso, che non maneggia l’inglese e quando arrivano documenti-guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità se li fa tradurre da un’agenzia, perdendo giorni preziosi. Altri giorni preziosi furono persi senza chiudere la Val Seriana che poi diventò la Wuhan d’Italia, perché imprenditori e politici pressavano per tenere aperto. Report racconterà retroscena inediti ed esclusivi, da cui capiremo come molte vite si sarebbero potute salvare.