La casa dei bambini

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Nell’immediato dopoguerra, un piccolo comune lombardo, Selvino, diventa rifugio per centinaia di bambini ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio. Grazie all’intervento della brigata di genieri ebraici dell’esercito britannico, la Solel Boneh, questi orfani trovano una nuova casa e la possibilità di ricostruire le proprie vite. Tra il 1945 e il 1948, nella struttura di Sciesopoli, i “bambini di Selvino” ritrovano serenità, istruzione e speranza, prima di partire per Eretz Israel, dove molti saranno accolti nei kibbutz.