La grassa, la dotta, la rossa. Rossa di sinistra, rossa di sangue della strage. Bologna, per secoli dominata e sempre ribelle, è finalmente riconosciuta come capitale da Edoardo Camurri in "Provincia Capitale". Si parte con il bolognese d'adozione Francesco Guccini, scrittore, attore e soprattutto simbolo del cantautorato italiano da quasi mezzo secolo. Sulla musica bolognese e le "parole in musica" che raccontano la città è anche l'intervista al critico letterario Matteo Marchesini. Con il giornalista Valerio Baroncini del Resto del Carlino si ricostruisce invece la storia della più grave strage italiana del dopoguerra. Il 2 agosto 1980 un orologio si blocca alle 10:25: si ferma per 23 chili di esplosivo saltati in aria in una sala d'attesa della stazione di Bologna, che provocano 85 morti e lasciano oltre 200 feriti. I neofascisti Valerio Fioravanti e Francesca Mambro sono condannati all'ergastolo, ma sulle responsabilità della strage si continua a discutere. Il dibattito non si ferma anche sulla tragedia di Ustica, isola siciliana vicino alla quale, sempre nel 1980, si schianta l'aereo Itavia partito da Bologna con a bordo 81 persone. Nella città è stato aperto il museo per la memoria di Ustica: Raffaella Bruni - ingegnere del comune - ha curato il recupero e la ricostruzione del relitto, mentre l'artista francese Christian Boltanski ha firmato l'installazione artistica che lo circonda. All'arte è dedicato anche l'intervento dello storico dell'arte Flavio Caroli sulla scultura "Compianto sul Cristo morto" nella chiesa di Santa Maria della Vita. Della Chiesa con la C maiuscola e del cardinal Giacmo Biffi, arcivescvo di Bologna per vent'anni, parla il filosofo Stefano Bonaga.