In occasione dell’ anniversario della morte avvenuta il 19 marzo 1994. Tra le testimonianze più significative: la madre Iolanda, don Clemente Petrillo (confessore di Don Diana); il vescovo emerito di Caserta, mons. Raffaele Nogaro; Raffaele Cantone; Augusto Di Meo (testimone oculare). Il martirio di don Diana ha innescato la rivolta culturale e umana di una piccola fetta di resistenti che hanno creato un mondo diverso con cooperative sociali di ex detenuti, ragazzi disabili o disagiati, che sono diventate ristoranti o vere e proprie imprese. Un impegno che dopo venticinque anni comincia a diventare evidente e che si oppone al ritorno della camorra, non solo nel casertano, ma nel resto d’Italia.