Nel documentario si ripercorre la triste storia di venti bambini, dieci maschi e dieci femmine, selezionati nel campo di concentramento di Neuengamme, affinché fossero sottoposti a crudeli esperimenti, che prevedevano, tra le altre cose, l'inoculazione dei bacilli virulenti della tubercolosi e l'asportazione dei linfonodi per poi infettare la zona interessata con la malattia. A testimonianza degli orrori accaduti all'interno del campo ci sono le due sorelle italiane, Tatiana e Andra Bucci, che ricordano i terribili momenti trascorsi e ci raccontano la storia del loro cuginetto Sergio De Simone, una delle vittime note degli esperimenti dei medici nazisti, e di come sono riuscite a salvarsi grazie ad un consiglio dato loro da una blockova (nome dato alle responsabili dei "block" dei lager), che aveva preso a cuore le due bambine. Infine incontreranno le giovanissime attrici che le hanno impersonate nella docufiction e risponderanno alle loro domande. La voce narrante racconta le vicende con l'ausilio delle memorie di Anton Walter Freud, nipote del famoso padre della psicoanalisi, che ha contribuito in prima persona ad effettuare gli arresti e ad interrogare i nazisti che si erano macchiati di un crimine tanto brutale e che fino alla fine non hanno mostrato alcun rimorso per aver tolto la vita a quelli che consideravano dei meri esseri di razza inferiore. Il documentario è dedicato ai venti bambini che hanno perso la vita in quelle circostanze.