Nella prima parte, intitolata Tre fratelli, si racconta l’arrivo negli States dei fratelli ebrei tedeschi Henry, Emanuel e Mayer. A loro si deve la fondazione di un negozio di stoffe in Alabama, che presto si arricchirà con il commercio del cotone. E fra fidanzamenti, riti ebraici, incendi e formidabili intuizioni economiche, l’impresa dei Lehman si consolida fino ad aprire una sede a New York, e fino a gestire i fondi pubblici per la ricostruzione del Sud devastato dalla Guerra di Secessione. Nella seconda parte, intitolata Padri e figli, la banca passa nelle mani del figlio di Emanuel, Philip. Sono gli anni della ferrovia e del petrolio, mentre il livello sociale della famiglia Lehman diventa sempre più alto. Cinico e calcolatore, Philip accompagna l’ascesa del colosso familiare giocando una partita rischiosissima fitta di personaggi e di nemici. Nell’ultima parte, L’immortale, possiamo assistere al lungo difficile e tormentato “regno” di Bobbie Lehman, mentre il Novecento impazzisce e si impongono nuovi sistemi di potere economico-finanziario. Sullo fondo, l’alba di due futuri protagonisti della Banca americana, un figlio di immigrati greci e un figlio di immigrati ungheresi.