Al termine della seconda guerra mondiale l'Italia e' devastata; tra le profonde ferite lasciate dal conflitto quella forse piu' dolorosa e' la condizione dei minori, specie nel Mezzogiorno.Nel clima di fervore nella ricostruzione del Paese, migliaia di famiglie di lavoratori del Centro-Nord aprono le loro case ai bambini provenienti dalle zone piu' colpite del Meridione.L'iniziativa in poco tempo diventa un movimento nazionale proponendo una concezione della solidarieta' e dell'assistenza che indica soluzioni concrete ai problemi piu' urgenti, supplendo talvolta all'assenza delle istituzioni.Sono le donne le protagoniste indiscusse dell'enorme macchina organizzativa: attraverso l'Unione Donne Italiane - l'associazione femminile della Sinistra italiana - e i tanti comitati locali, le donne riescono tra mille difficolta' a portare quei bambini laceri e denutriti in un contesto di dignita' e riscatto.Un corto circuito emozionale tra l'allora infanzia e l'attuale anzianita'.