Il filo della storia - Il falsario di Vermeer


È considerato il più grande falsario del XX secolo e anche un genio incompreso. Dietro alcuni capolavori del grande maestro fiammingo Vermeer si cela infatti Han van Meegeren. Nato nel 1899 in Olanda, fin da bambino sogna di diventare un grande pittore, ma non riesce ad ottenere l’agognato riconoscimento da parte della critica. La sua rivalsa? Dipingere nello stile di Vermeer, anzi, dipingere come Vermeer, diventare Vermeer. Una spirale dalla quale non uscirà più, tanto da riuscire a ingannare i più quotati critici di allora, tra cui il massimo esperto d’arte Abraham Bredius. I suoi dipinti firmati Vermeer si vendono così a prezzi esorbitanti, sono acquisiti da musei importanti e vanno addirittura ad arricchire la collezione di Hermann Goering. Ma alla fine della Seconda guerra mondiale Monuments Men, l’unità speciale delle truppe americane incaricata di ritrovare le opere d’arte sottratte dai nazisti, metterà fine all’inganno: smascherato, Van Meegeren viene processato e condannato a un anno di prigione, la pena minima prevista per il reato di falsificazione. La sua popolarità assumerà però improvvisamente un aspetto eroico e positivo, poiché non sarà più considerato il traditore della patria, reo di avere venduto un dipinto al nazista Goering, ma l’eroe che è riuscito ad imbrogliato. Una gloria che riuscirà a gustarsi per breve tempo, poiché morirà poche settimane dopo la sentenza, il 30 dicembre 1947.È considerato il più grande falsario del XX secolo e anche un genio incompreso. Dietro alcuni capolavori del grande maestro fiammingo Vermeer si cela infatti Han van Meegeren. Nato nel 1899 in Olanda, fin da bambino sogna di diventare un grande pittore, ma non riesce ad ottenere l’agognato riconoscimento da parte della critica. La sua rivalsa? Dipingere nello stile di Vermeer, anzi, dipingere come Vermeer, diventare Vermeer. Una spirale dalla quale non uscirà più, tanto da riuscire a ingannare i più quotati critici di allora, tra cui il massimo esperto d’arte Abraham Bredius. I suoi dipinti firmati Vermeer si vendono così a prezzi esorbitanti, sono acquisiti da musei importanti e vanno addirittura ad arricchire la collezione di Hermann Goering. Ma alla fine della Seconda guerra mondiale Monuments Men, l’unità speciale delle truppe americane incaricata di ritrovare le opere d’arte sottratte dai nazisti, metterà fine all’inganno: smascherato, Van Meegeren viene processato e condannato a un anno di prigione, la pena minima prevista per il reato di falsificazione. La sua popolarità assumerà però improvvisamente un aspetto eroico e positivo, poiché non sarà più considerato il traditore della patria, reo di avere venduto un dipinto al nazista Goering, ma l’eroe che è riuscito ad imbrogliato. Una gloria che riuscirà a gustarsi per breve tempo, poiché morirà poche settimane dopo la sentenza, il 30 dicembre 1947.

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