Il filo della storia - Animali al fronte


Cinquanta milioni di esseri umani morirono durante la Seconda guerra mondiali, mai un simile massacro fu commesso contro gli uomini. Una cifra esorbitante che eclissa quella del numero di animali sacrificati per quella stessa guerra. Nel 1941, per esempio, quando Hitler decise che Mosca doveva cadere sotto la Wehrmacht prima dell’inverno, uomini e cavalli dovettero avanzare nella neve e nel freddo in marce estenuanti, con ferite infette e carichi che trafiggevano il loro dorso, a una temperatura di meno 35 gradi, lottando fino alla morte di molti per congelamento, alle porte di Mosca. In Russia furono mobilitati ben 600’000 cavalli che di sicuro non rientrarono più in Germania: la più grande ecatombe di cavalli di tutti i tempi. La forzata coabitazione tra uomini e animali li avvicinò in un possibile destino di morte e sofferenza a tal punto che in molti casi, cani, cavalli, elefanti e piccioni divennero i migliori amici dei soldati durante le battaglie della Seconda guerra mondiale.

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